mercoledì 7 dicembre 2005

(Troppo) libera Chiesa in libero (?) Stato

E' di questi giorni la notizia dell'ennesimo, intollerabile tentativo di ingerenza delle alte sfere vaticane negli affari e nella politica dello Stato Italiano. Non che si tratti di una novità, ma varrebbe la pena di riflettere un po' sul famoso "Libera Chiesa in Libero Stato", espressione che rappresenta in qualche modo il senso del Concordato del 1984 tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Il Concordato stabilisce infatti la sovranità e l'autonomia di Stato e Chiesa sulle rispettive sfere d'influenza. Ciò significa che, come è giusto, lo Stato non può nè deve interferire con questioni interne alla vita della Chiesa Cattolica, mentre la Chiesa Cattolica non deve nè può interferire con la vita politica e con le istituzioni dello Stato.
Ora, se la prima delle due questioni non si è nemmeno mai posta (qualcuno riesce ad immaginarsi Ciampi che fa pressioni, ad esempio, perchè la misogina Chiesa Cattolica preveda il sacerdozio femminile ?), la seconda si pone ormai sempre più di frequente, di fronte ai ripetuti ed intollerabili attacchi che quasi quotidianamente vengono portati all'autonomia legislativa dello Stato Italiano da parte degli alti papaveri delle gerarchie ecclesiastiche cattoliche.
Tali ingerenze vanno dalle recenti critiche ad una riforma costituzionale appena approvata dal parlamento italiano, con la benigna promessa di non dare indicazioni di voto ai relativi referendum confermativi, al meno recente, straordinario attivismo in occasione dei referendum di primavera sulla fecondazione assistita; dalle spinte a rivedere la legge 194 del 1978 sull'aborto, alle considerazioni su programmi di governo dei candidati alle elezioni politiche del prossimo anno.

La cosa divertente, se vogliamo vederla dal punto di vista della vis comica, onnipresente nella prosopopea con la quale i signori con la gonna lunga esternano alla nazione i loro augusti punti di vista, è che, accanto a queste illegali iniziative politiche di chi di politica non si dovrebbe occupare, sono all'ordine del giorno anche le lamentele del Batman bianco, ex cardinale Nazinger, ora Maledetto XVI, secondo il quale la libertà di religione, la libertà di credere, non è ancora totalmente garantita: la colpa a suo dire sarebbe del relativismo della scienza e della razionalità, e mai era capitato di sentire più netta affermazione che la fede sia, prima di tutto, irrazionalità.
Al di là del fatto che non c'è nulla di male nell'irrazionalità - la religione non è certo l'unico aspetto irrazionale della vita degli uomini: che cosa c'è di razionale nel tifare per una squadra di calcio, o nel credere che che un gatto nero porti sfortuna, o che mangiare lenticchie a Capodanno porti al contrario soldi ? Anche in questo caso, esattamente come nel caso delle religioni, si tratta di fede, di credere o meno in qualche cosa senza che ci sia un motivo razionale. "Credere" d'altra parte si contrappone di per sè al pragmatismo del riconoscere una cosa come reale solo a seguito di una "prova provata". Al di là di questo fatto, dicevo, il discorso del signor Nazy sembra ignorare completamente l'altro aspetto della propria medaglia: e la libertà di non credere ? La libertà di potersi comportare come suggeriscono la propria coscienza, le proprie convinzioni, il proprio modo di sentire, anche se non si fa riferimento a nessuna confessione religiosa ? A meno che per "libertà religiosa" non intendesse più che altro "libertà religiosa cattolica": in questo caso il suo discorso non fa una grinza... dal punto di vista di chi non riconosce, il che è legittimo, nè rispetta, il che non lo è per niente !, alcun tipo di fede diversa dalla propria.
Nessuno nega, nè vorrebbe negare, la possibilità, per i rappresentanti di qualunque fede religiosa, di far conoscere ai proprio fedeli le proprie "direttive di comportamento" su scelte personali come sono, necessariamente, quelle legate a qualche cosa di personale come la fede; ma è assolutamente fuori luogo, oltre che come già detto illegale, ed intollerato in tutti i paesi moderni e liberi, che un Ruini qualsiasi possa esprimere giudizi pubblici su programmi, attività di governo, consultazioni popolari, attività legislative, invitando, più o meno espicitamente, i "fedeli" a comportarsi di conseguenza. In questo caso non si tratta di libertà di religione, si tratta di ingerenza nelle attività pubbliche di uno Stato sovrano e, soprattutto, laico.

Inviterei il signor Ruini ed il signor Maledetto ad occuparsi delle questioni religiose più che di legami civili tra omosessuali o di referendum, di governi o di leggi: in questo modo eviterebbero di svilire ulteriormente il ruolo di tante persone che credono ma non per questo pretendono di imporre la propria fede agli altri. E per "altri", signor Nazinger, si intende tanto chi ha una fede diversa dalla sua, quanto chi non ha una "fede" nel senso religioso del termine.

Concludo con un pensiero di Pierpaolo Pasolini, che trent'anni fa diceva "Sono contro l'aborto, ma sono a favore della sua legalizzazione": in un vero paese laico e democratico le cose funzionano così, tenendo separati il livello delle convinzioni personali, che regolano il comportamento di ciascuno, ed il livello delle regole comuni, che deve garantire la libertà di coscienza di tutti, e non solo di una (presunta) maggioranza arrogante.

2 commenti:

  1. Che dire di più di quel che hai detto? io che sono giurista (in questo caso dirmi avvocato parrebbe più fazioso!) confermo la tua esegesi del Concordato, ma ti ricordo che l'ingerenza delle Chiesa non si ferma solo alle affermazioni di principio, ma si sostanza purtroppo in fatti concreti. Vogliamo fare un cenno all'8 per mille? Vogliamo ricordare il paradossale giro che la raccolta di tale contributo fa anche quando si sceglie di destinarli ad una confessione diversa? E che dire allora dei paventati movimenti per la vita ai quali viene consentito di occupare i consultori degli ospedali nei quali dovrebbe esserci un medico a dare informazioni sulla procedura di interruzione di gravidanza (sempre che si trovi ancora un medico non obiettore) ? Caro amicofragile, se la Chiesa è arrivata a fare tutto questo è perchè il nostro caro Stato glielo ha permesso, è perchè la Chiesa smuove le masse e le masse compatte sono un nutrito bacino elettorale. Il concordato, in fondo, è stato un patto per spartirsi il nostro denaro e le sfere di influenza; questo patto continua ad oggi anche con l'esenzione ICI per gli immobili di proprietà della Chiesa. Il Cardinale Ruini, come l'inquietante Razi, sono stai legittimati dai governi italiani, voluti per guidare le coscienze che non riescono a controllare neppure gli spot e le illusorie promesse elettorali di chi sappiamo.
    Il problema è quindi a monte: uno Stato veramente laico e veramente libero non ha bisogno del tramite della Chiesa per affermare i propri principi. E bada bene, io sono cattolica!!! Ma fortunatamente questo non mi ha impedito di essere anche cittadina...
    Un caro saluto

    RispondiElimina
  2. Cara Sara,
    tutto quello che aggiungi ai discorsi di amicofragile e quello che lui stesso dice (a parte gli accenti inutilmente arrabbiati con cui commenta i fatti riguardanti il cattolicesimo) sono sicuramente condivisibili...
    Non dimentichiamo pero' un fatto sostanziale: la nostra vita sociale, che lo vogliamo o no, eredita gli aspetti culturali del passato: non dobbiamo dimenticarci quanto la storia europea ed in particolare quella italiana e' intrisa di commistioni tra stato e chiesa. Che lo vogliamo o no queste commistioni sono entrate nella cultura ed arrivate ai nostri giorni. E' inutile urlare contro il cattolicesimo quando tutte le domeniche non lavoriamo perche' e' "il giorno del signore" (lo dice anche il nome stesso) o a Natale facciamo la settimana bianca o giriamo con gli amici a Pasquetta o ci tiriamo i gavettoni a Ferragosto (giorno dell'Assunta) ecc... .
    Quindi non scandalizziamoci troppo e godiamo del fatto che fondamentalmente possiamo vivere come vogliamo ed aggiungo meglio lasciare qualche soldo alla chiesa che fa del bene piuttosto che regalare i soldi a quel simpaticonde del Berlusca

    RispondiElimina