martedì 30 ottobre 2012

La cultura è nulla, senza controllo

"Il diffondersi dell'istruzione secondaria e, ultimamente, post-secondaria, ha creato una vasta popolazione di persone, spesso dai gusti letterari e accademici ben sviluppati, la cui cultura supera di gran lunga la loro capacità di cimentarsi nel pensiero analitico"

[Peter Medawar, citato da Robert Dawkins ne "Il più grande spettacolo della Terra"]

lunedì 29 ottobre 2012

Due cose che so di Renzi

Due cose che so di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra prossime venture.
La prima, è che mi è antipatico. A pelle, senza nessun particolare motivo razionale, ma mi è antipatico. Questa non sarà - non sarebbe? - una motivazione sufficiente per non votare per lui. Ma... sarà quel modo di fare un po' di destra, da "io sono io e voi non siete un cazzo", da "con me il PD stravincerebbe, con altri no". Sarà l'aria piaciona e l'impostazione un po' grillina da "la politica è merda vanno mandati a casa tutti". Sarà quel che sarà: mi è veramente antipatico.
La seconda, che parla di meritocrazia, facendo notare - io penso: giustamente - come la meritocrazia sia una cosa di sinistra. E poi parla di rottamazione a prescindere dei vecchi del partito. Ora: se c'è una cosa che è l'esatto contrario della meritocrazia è valutare le persone sulla base di "categorie" anziché sulla base di considerazioni legate al singolo. Meritocrazia è mandare a casa i vecchi ed i giovani che lo meritano, ricandidando anche per cinquanta volte che si sia dimostrato valido.
Dunque: epidermicamente poco simpatico e logicamente incoerente (o, nella migliore delle ipotesi, un po' superficiale). Se andrò a votare alle primarie del centrosinistra, il che è tutto da vedere, non voterò certo per lui...

venerdì 26 ottobre 2012

Piccola montanara

D'accordo, queste fotografie non sono recentissime, dato che risalgono a circa un mese fa. Si tratta però di un bel modo di ricordare quei giorni di fine estate in questo periodo di autunno incipiente... e di mostrare la splendida bellezza della piccola montanara in erba... e dei suoi genitori! ;-)



martedì 16 ottobre 2012

Il ministro dei temporali

"Un Robin Hood alla rovescia", è stato definito il governo Monti dal responsabile economia del PD a proposito dei nuovi provvedimenti economici attualmente in fase di studio (i motivi di tale giudizio qui).

Ora: un repentino attacco di velopietosismo mi spinge ad evitare di accanirmi sulla straordinaria prontezza di riflessi con cui il partito di Bersani si accorge, dopo soli undici mesi di governo, che l'azione dell'esecutivo Monti non è esattamente improntata all'equità - il che non è in assoluto un male: è una scelta, con la quale io personalmente non sono d'accordo, ma è una scelta; d'altra parte, lo scopo dichiarato dell'attuale Governo è sempre stato individuato nella salvezza del sistema economico attuale, che di equo ha ben poco.

Vorrei però riflettere sulla metafora utilizzata da Fassina: un Robin Hood alla rovescia. La ragione sociale di Robin Hood, come tutti sanno, consisteva nel rubare ai ricchi per restituire ai poveri. Se la metafora fosse valida, dunque, la ragione sociale del nostro attuale governo consisterebbe nel togliere ai poveri per dare ai ricchi. Ora: a me non sembra che sia così. O meglio: a me non sembra che le cose stiano esattamente così. Che l'esecutivo Monti abbia fino ad ora dato l'idea di essere più morbido con i redditi alti, con le rendite finanziarie e con le posizioni di privilegio (riusciranno a definire i criteri di pagamento dell'IMU in tempo perché anche Santa Romana Chiesa paghi la nuova imposta? Dubitarne è lecito, visto l'andazzo) che non con i normali, piccoli contribuenti, è abbastanza evidente - e l'osservazione di Fassina certo va intesa in questo senso.
Ma non penso che lo scopo sia dare ai ricchi: quello eventualmente è un effetto dello scopo che, come dicevo prima, può essere individuato - mi pare - nel mantenimento e nel salvataggio di un sistema economico, lo stesso sistema economico che ha prodotto la crisi dalla quale ora dev'essere salvato. Dare ai ricchi - rendendoli più ricchi, rendendo i poveri più poveri - è la modalità normale di funzionamento di quel sistema economico, non lo scopo istituzionale di un governo di salvataggio.

Che un sistema economico debba essere salvato, inalterato, da una crisi da esso stesso provocata, be', è una cosa che a me pare piuttosto insensata - tanto più che, suppongo inevitabilmente, i costi di tale salvataggio finiscono sempre per ricadere sulle spalle di chi dal sistema in oggetto ha tratto meno vantaggi.
Sarà per questo che, ogni volta che sento parlare Monti od uno dei suoi ministri, mi tornano in mente i versi di De Andrè: Il ministro dei temporali in un tripudio di tromboni auspicava Democrazia con la tovaglia sulle mani... e le mani sui coglioni...

venerdì 12 ottobre 2012

Appunti

E comunque, in questi mesi, cos'è mai successo di insolito?
D'accordo, sono riusciti a salvare il sistema economico italiano facendo pagare il salvataggio alle fasce di popolazione che da tale sistema economico non hanno mai tratto particolare vantaggio.
D'accordo, s'è dimessa la Governatrice del Lazio, non prima di aver rinnovato un po' di contratti di consulenza agli amici degli amici.
D'accordo, Sua Santità ha attaccato l'indipendenza dello Stato Italiano dalla Santa Sede esortando i politici cattolici a promuovere una legislazione orientata alle sue indicazioni più che al rispetto delle diverse posizioni  filosofiche e religiose che in uno Stato laico dovrebbero convivere.
E d'accordo... nella mia regione s'è scoperchiato l'ennesimo calderone di tangenti, corruzione, addirittura di compravendita di voti tra un assessore ed i locali referenti della 'Ndrangheta, e la Lega s'è stracciata le vesti ed ha minacciato di far cadere il Celeste Governatore Formigoil, il quale ha minacciato, appoggiato dal segretario nazionale del PDL, ripercussioni sulla tenuta delle giunte (leghiste) di Veneto e Piemonte, ha licenziato un paio di assessori e la Lega ha chinato il capo: duriepuri ma assai attaccati alla poltrona.

Ma c'è qualcosa di veramente nuovo, in tutto questo?

Finirà che scriverò di Teoria delle Strutture Algebriche o del mio personalissimo modo di considerare la morte, il che tra l'altro avrebbe l'indubbio vantaggio di aiutare i miei lettori a sconfiggere l'insonnia...

ping amicofragile.org

Qualcuno mi chiede che fine abbia fatto il mio blog, perché da mesi non lo aggiorni con nuovi post. Il che, a ben vedere, rappresenta una buona notizia: qualcuno segue quello che scrivo, anche solo per chiedermene poi conto alla macchinetta del caffè.
E quindi: non ha fatto nessuna fine particolare, semplicemente nelle ultime settimane e negli ultimi mesi non c'è stata l'occasione - e per occasione intendo quella particolare combinazione di voglia di scrivere, tempo per farlo ed argomento su cui farlo - di regalare - si fa per dire - qualche riga ai miei tre lettori.
In qualche modo, è stato un periodo molto più pieno di cose lette che non di cose scritte - il che è ovvio, dato che le cose scritte totalizzano un rotondissimo "zero" :-) .

E tuttavia qualche post mi frulla in testa da un po', addirittura da una giornata di sole, in Salento, davanti ad una scritta su un muro.

Prima o poi, arriverà.

(Nell'attesa, grazie a Nicola per lo stimolo).