sabato 16 aprile 2011

Io non mi vendo

Di recente il nostro presidente del Consiglio si è prodigato dispensando consigli "per avere successo" ad una platea di studenti imbarazzati. Apprendiamo così che per riuscire, nella vita, bisogna comportarsi da venditori, con un occhio particolare al look: niente barba - suscita diffidenza -, mai scarpe marroni con un vestito blu, capelli folti ancorché finti. Che di finzione, dai capelli a tutto il resto, sia uno dei più grandi esperti mondiali, non ci piove. Ma dovrebbe considerare, il presidente del Consiglio, che non tutte le persone, nel lavoro e nella vita, interpretano la parte di venditori di se stessi. Ci sono anche quelle - ne conosco tante e mi metto tra di esse - che tra vendere fare scelgono il fare: le competenze e la formazione prima della pubblicità, la concretezza del risolvere problemi prima dell'attenzione a radersi od al colore delle scarpe. Persone per le quali avere la faccia come il sedere di un neonato, e pazienza se ciò che quella faccia nasconde è molto peggio di ciò che esce dal sedere del neonato suddetto, è l'ultimo dei pensieri, persone che lavorano, e lavorano bene, e fanno, indubbiamente fanno!, senza curarsi del colore della cravatta (cravatta?) o delle scarpe. Perché la diffidenza si può - si dovrebbe? - superare con la competenza ed i risultati, prima che con il rasoio od il visagista. Perché non tutti - e per fortuna in molti - passano il tempo a cercare di vendersi...

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