lunedì 18 aprile 2011

Firmigoni e il "popolo sovrano"

770 firme tra quelle presentate a sostegno dellal ista del presidente della Lombardia Roberto Formigoni sono risultate false: ma Formigoni - o Firmigoni, come lo chiamano ormai in molti - non ha alcuna intenzione di dimettersi, poiché "Se sono Presidente della Regione lo sono perché 2,6 milioni di Lombardi mi hanno votato". E pazienza se non si sarebbe potuto candidare, senza quelle firme.

Il refrain è il solito, un classicone per chi milita nel PdL: il "popolo sovrano", la "volontà popolare". Quando fa comodo: perché il "popolo sovrano", era il 1987, s'è espresso chiaramente su quel che pensa della costruzione di centrali nucleari in Italia, ma ciò non ha impedito ai Pidiellini di rilanciare il programma nucleare in Itaila. Ma ammettiamo pure che, dopo ventiquattro anni, la "volontà popolare" a parole tanto considerata sia cambiata: ce lo dirà il Referendum che si terrà tra due mesi, e del quale quasi nessuno parla (che abbiano paura del "popolo sovrano"?). Ammettiamo che sia così. Ma veramente, in un Paese democratico, l'investitura popolare - i voti dei 2,6 milioni di Lombardi - può cancellare una mancanza nel rispetto delle regole? Io penso di no. Io penso che una democrazia, per essere tale e per garantire veramente tutti, debba essere prima di tutto rispetto delle regole. E mi pare che il discorso di Firmigoni suoni un po' come quello di un allenatore di calcio che, vinta una partita, si veda contestare il fatto di aver schierato dodici giocatori, e risponda: "Abbiamo vinto perché abbiamo segnato più gol dei nostri avversari". Già, peccato che, in dodici, a calcio non si potrebbe giocare...

La democrazia come rispetto delle regole, anche quando sono scomode, anche quando sono un ostacolo: lo sono per tutti se tutti le rispettano, ed è questa la sola cosa importante. Le regole si possono cambiare ma, finché ci sono, si rispettano e del mancato rispetto di esse si pagano le conseguenze. Sarà che di recente ho visto "Qualunquemente", ma ultimamente sono meno incline del solito ad accettare discorsi come quello del "nostro" governatore...

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