mercoledì 30 giugno 2010

Roma ladrona

"Roma ladrona, la Lega non perdona": tipico ed intramontabile slogan leghista, al pari di "Padroni a casa nostra": frasi che non è infrequente trovare scritte nei posti più disparati, dai cassonetti (a freudiana indicazione di come un certo modo di pensare dovrebbe essere catalogato dall'umanità: spazzatura) alle porte dei bagni dell'università (a dimostrazione che certi luoghi, oltre all'espulsione dei rifiuti del metabolismo, stimolano anche quella della stupidità).

"Roma ladrona, la Lega non perdona" come opposizione ideologica (con licenza parlando: si tratta pur sempre del partito di Bossi e Calderoli!) ad un certo modo di vedere la politica: occasione per arricchirsi, realtà permeata dal nepotismo e dai favoritismi agli amici degli amici, i cui costi ricadono sulla collettività.

Nulla di non condivisibile, anche se sarei curioso di sapere quanti leghisti hanno letto La Casta.

Ho avuto occasione di ripensarci nei giorni scorsi, nel paesino di montagna - in cui la Lega alle ultime elezioni politiche ha superato, da sola, il 50% dei voti - in cui vado da anni. Sul "corso" principale, accanto alla chiesa, si trova un negozio di articoli vari per la casa e per la montagna (io stesso ho il vago ricordo di aver acquistato proprio lì i miei scarponi: cosa che ovviamente ora non rifarei), chiuso da qualche anno. In particolare, da quando il figlio della proprietaria è stato eletto deputato della Lega Nord, e la signora che gestiva il negozio, in perfetto stile Roma ladrona, ha deciso di seguirlo a Roma stipendiata (da me, da ognuno di voi) come sua portaborse.

Nulla in confronto a tante altre cose, una goccia se confrontata col mare di un figlio di papà con stipendio che sfamerebbe sei o sette insegnanti, consigliere regionale in virtù del cognome e della maturità strappata, al quarto tentativo, alla tenera età di ventidue anni (per inciso: considerando tutte le mie conoscenze, non penso di riuscire a totalizzare tre bocciature, non dico nello stesso anno, ma nell'intera carriera scolastica).

Una goccia, certo, ma un eloquente segno che, di fronte ai privilegi della "casta" ed al colore dei soldi, anche la Lega, in fondo, perdona eccome...

mercoledì 16 giugno 2010

Dedica (o un meta-post)

Mi piacciono, dei libri, le dediche (mi piacciono anche i libri: le dediche, tuttavia, mi sembrano sempre molto interessanti. Fantastiche le introduzioni di Asimov, ma quella è un'altra storia).

La dedica del romanzo che sto leggendo, tra quelle che ho letto e che  ricordo, ai miei occhi si distingue dalle altre.

(E comunque avevo voglia di trascriverla, il blog è mio ed in ultima analisi non devo rendere conto a qualcuno del perché di una citazione, fosse anche di una dedica)

Dedicato alle bestie e alle stelle, che non si curano del libero arbitrio e dell'immortalità. [Philip J. Farmer]

martedì 15 giugno 2010

Perversioni

Lo stesso giovane e brillante funzionario comprese come liberare la Terra da tutti i pervertiti. In qualche punto dell'universo esisteva un pianeta sul quale una particolare perversione terrestre era considerata non solo normale ma altamente desiderabile. Aveva eseguito un'altra ricerca, e ben presto la Compagnia aveva pubblicato un'inserzione che offriva posti di lavoro a feticisti, masochisti, sadici, seviziatori di bambini, razzisti, militari di professione, tossicomani, alcolizzati, collezionisti di armi, motociclisti, zoofili, esibizionisti, fanatici religiosi, socie iscritte all'Unione femminile cristiana della temperanza, e appassionati di fantascienza.

[Philip Josè Farmer, "Venere sulla conchiglia", cap. 3]

Per un attimo ho pensato di essere escluso: poi - dulcis in fundo - ecco aggiungersi all'elenco gli appassionati di fantascienza :-)!

venerdì 11 giugno 2010

Il perché di una pagina bianca

[caption id="" align="alignnone" width="220" caption="Bavaglio"]Bavaglio[/caption]

Bavaglio

Ecco dunque in dirittura d'arrivo la soluzione finale ai problemi della maggioranza di governo e del nostro piccolo dittatore: una legge, definita bavaglio praticamente da tutti - libera stampa, magistratura, forze di polizia, cittadini di destra e di sinistra - che rende più difficile, direi difficilissimo, perseguire le attività criminali (soprattutto quelle legate al crimine organizzato, venga da mafie o da cricche), e praticamente impossibile informare in proposito i cittadini.

Legalità ridotta alla volontà del governo. Informazione ridotta alla volontà del governo. Sicurezza dei cittadini abbattuta pur di nascondere verità scomode per il governo e per gli amici degli amici...

Ho appena concluso la lettura dello splendido libero "La casa degli spiriti", in cui Isabel Allende racconta la storia di una famiglia cilena sullo sfondo dell'instaurazione del regime di Pinochet. Spaventose le analogie con la realtà italiana di questi giorni, dai bavagli all'informazione ai vincoli alla magistratura.

Il primo ricordo netto e chiaro di un evento storico che ho è del 1987, la caduta del regime di Pinochet. Spero che il prossimo a cadere sia quello che ci governa.

giovedì 10 giugno 2010

Giovanardi ed i gay

Abbiamo gente così, al governo.

Per cui la logica è un optional e le Sacre (o presunte tali) Scritture, ma soprattutto la lobby di potere che se ne propone come interprete, vengono prima delle libertà personali e del diritto all'uguaglianza.

mercoledì 9 giugno 2010

Eredità tradite

"Figliolo, la Santa Madre Chiesa sta a destra, ma Gesù Cristo è sempre stato a sinistra"

[padre Josè Dulce Maria, ne "La casa degli spiriti" di Isabel Allende]

lunedì 7 giugno 2010

Rifrazioni

Sole ed asfalto, si sa, sono un buon terreno per la nascita di idee e pensieri.

Ieri faceva caldo, e c'era asfalto a volontà.Tra le altre cose, mi è venuto da pensare - se mai pensare è un termine adatto a ciò che si fa mentre si pedala:

- che quando una nuova idea ci colpisce suscita in noi riflessione, ma che la vera ricchezza non sta nella riflessione totale, quanto nella parte che rifrange, ci attraversa, diventa parte di noi e con noi cambia - il relativismo come rifrazione, l'assolutismo (Ratzinger, bin Laden) come riflessione totale

- che il giro di Olano, singolarmente, è stato vinto da Tonkov [questa è per Matteo]

- che sarebbe curioso sapere chi sia il cuoco che prepara i tagliolini al pesto per Daniele Silvestri: non è il caso di andare al suo ristorante - la canzone invece è molto ciclistica, la ricordo come colonna sonora del Giro 2001... il Giro di Frigo, singolarmente vinto da Simoni

venerdì 4 giugno 2010

Sarà che non raglio

Leggetelo, questo post di Cattivo Maestro. Il titolo è Orticoltura, ma io preferisco pensarlo con la chiosa finale, che di questi tempi troppa gente, purtroppo, sembra non fare propria. Sarà che non raglio, sarà che ad esser trattato come un asino, ancora, non mi sono abituato.