giovedì 1 aprile 2010

C'è o ci fa?

Il sempre scaltro Bagnasco, a proposito dei recenti scandali-pedofilia che paiono coinvolgere addirittura due papi, cui si contesta di aver coperto alcuni casi dei quali erano informati, commenta:   "Nessuna ombra, per quanto grave, dolorosa, deprecabile, può annullare il bene compiuto".

Affermazione tanto generica quanto (conseguentemente) vera e valida. Così come valida e vera, simmetricamente, risulta l'affermazione duale: "Nessun bene compiuto, per quanto valido e degno di lode, può annullare il male compiuto". Si chiama principio di responsabilità, e prevede di essere responsabili (appunto) tanto degli atti "buoni" quanto di quelli "cattivi".

Tanto più che, nel caso in questione, i sacerdoti cui si riferiscono le parole di Bagnasco appartengono a due categorie diverse: quelli (tanti) che si prodigano per il bene, e quelli (pochi, ma non pochissimi) che si macchiano di atti di pedofilia.

Preferisco pensare che Bagnasco non sia abbastanza sveglio da cogliere le differenti attribuzioni di responsabilità piuttosto che imputargli l'opinione che il bene dei primi dovrebbe compensare (ampiamente, a suo dire) i misfatti dei secondi.

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