mercoledì 30 settembre 2009

Politicamente scorretto

Sabato 26 settembre

Mia cognata, indicando i due sportelli sotto il lavandino di cucina: "Scusa, dov'è la spazzatura?"

Io: "A destra, dov'è giusto* che stia!"

Ieri, martedì 29 settembre

Mio papà, a pranzo (ridacchiando...): "Oggi è il compleanno di Berlusconi..."

Io: "Sì, speriamo sia l'ultimo!"

A volte essere politicamente scorretti significa semplicemente dire quello che (molti) altri stanno pensando...

Note:

* Sono profondamente convinto che termini come giusto e sbagliato vadano (quasi) sempre evitati. In questo caso (che pure potrebbe essere una delle situazioni in cui non evitarli...), il senso è quello di "luogo di pertinenza".

lunedì 28 settembre 2009

Rovinabambini!

E' noto che cosa io pensi delle generalizzazioni: spero di non trovarmi mai anche solo a giudicare persone e contesti specifici sulla sola base della loro appartenenza ad una qualche, presunta categoria.

Ancora una volta, probabilmente, una forma di (notoriamente pericolosissimo) relativismo.

A qualcuno non importa invece nulla di procedere per generalizzazioni: sembra anzi che singoli e precisi casi concreti non siano nemmeno presi in considerazione... soprattutto quando riguardano gli amici. Di che cosa sto parlando? Be', date un'occhiata qui... c'è chi l'ha già scritto, molto meglio di me!

venerdì 25 settembre 2009

Secondi Fini

Due parole - poiché l'argomento, mi pare, lo merita - sulla seconda vita del Presidente della Camera (seconda, o terza, o decima, dirà qualcuno: vedete un po' voi la numerazione che preferite).

Gianfranco non è più di destra, ha scritto "Il Giornale" del presidente del Consiglio, ennesimo episodio dell'attuale strategia di attacco contro tutto e contro tutti portata avanti dall'informazione (si fa per dire...) del regime.

Andrà a finire che dovremo votarlo, quando sarà diventato Segretario del PD, scherzavo qualche tempo fa con alcuni colleghi. Qualcuno potrebbe obiettare che non è obbligatorio, a sinistra, votare per il PD: perfettamente d'accordo, ma l'idea era divertente. Anche se è piuttosto imbarazzante trovarsi a fare considerazioni paragonabili a quelle de "Il Giornale" (non che spostarsi verso le posizioni del PD significhi necessariamente non essere più di destra, in realtà: anche se per il Nano il genericissimo concetto di comunista non ammette distinzioni), soprattutto in questo periodo.

Personalmente trovo curioso essermi scoperto a pensare a Gianfranco Fini come ad una sorta di possibile freno al potere ed alle recenti nervosissime follie del Nano: tuttavia è difficile non riconoscere come quella del Presidente della Camera sia stata l'unica voce che "da destra" (Feltri perdonerà) si sia fatta sentire, nell'ultimo anno, in difesa di concetti tanto astratti quanto poco di moda (da quella parte) come democrazia, ruolo del Parlamento, laicità dello Stato. Forse ha ragione chi sostiene che ricoprire una carica istituzionale faccia bene a "loro" (penso al Casini che si staccò dal Capo) e male a "noi" (penso al Bertinotti vagamente "berlusconiano" nel criticare la magistratura che indagava su membri della "casta"). Io non so bene che pensare: ho ben vivo il ricordo degli ultimi mesi del 2007, i "mai più con Berlusconi" ed i "ci si dovrà occupare di televisioni e conflitto d'interessi" da parte di Fini, poi finiti nell'umiliante calata di braghe che ha riportato l'allora leader di AN al servizio del Nano... perché questa volta dovrebbe essere diverso? Staremo a vedere, certo è che Fini non è un politico della cui parola e della cui sincerità sia tanto facile fidarsi...

martedì 22 settembre 2009

Mistero Boffo

Ha occupato le cronache delle passate settimane la vicenda del direttore dell'Avvenire, Dino Boffo, che ha rassegnato le proprie dimissioni dopo gli attacchi de "Il Giornale", quotidiano del presidente del Consiglio.

In breve: scrive il Giornale che, in passato, Boffo sarebbe stato condannato ad un'ammenda per aver molestato, telefonicamente, la moglie del suo amante. Boffo non smentisce di aver pagato l'ammenda, specificando di averlo fatto per concludere velocemente la vicenda, e che la cosa non è da intendersi come un'ammissione di colpa: il telefono da cui partivano le telefonate moleste, infatti, sarebbe stato in uso ad un'altra persona (utilizzatore finale, mi verrebbe da dire... :-) ).

Il Boffo, aggiunge il Giornale, sarebbe stato attenzionato (mi congratulo per l'orrendo neologismo) dalla Polizia di Stato per le sue note frequentazioni omosessuali (il ministro dell'Interno smentisce, e non vedo perché dovrei credere a Feltri e non a Maroni).

Di conseguenza, conclude l'arguto giornale di regime, il direttore de l'Avvenire è l'ultimo a potersi permettere di dare giudizi da censore sulla libertina vita del presidente del Consiglio (e proprietario, casualmente, del "quotidiano" in questione).

Alcune considerazioni:  nessuno l'ha detto, ma se fosse vero (cosa che non credo) che la polizia di Stato è solita "attenzionare" soggetti in base alle loro frequentazioni ed abitudini sessuali, be', sarebbe questo, penso, l'aspetto più preoccupante dell'intera vicenda.

Non stupiscono il livore e la tattica del giornale diretto da Feltri: attaccare a testa bassa chi critica il Capo, screditandolo diffondendo dicerie e sospetti, non necessariamente confortati da prove.

Stupisce, eventualmente, che un'associazione potente e prudente come la CEI abbia commesso l'ingenuità di scegliere, come direttore del proprio quotidiano, una persona con una (possibile) macchia nel proprio passato, dal punto di vista dei rapporti con la giustizia.

Stupisce, ancora, trovare un omosessuale (ammesso che lo sia) a dirigere il quotidiano di un'associazione notoriamente ben poco aperta nei confronti di quelle che definisce deviazioni: ma stupisce positivamente, in questo caso.

Resta infine valida la considerazione che, nel nostro ordinamento, chi abbia contratto debiti con la giustizia e li abbia pagati è un cittadino come tutti gli altri, con gli stessi diritti ed i medesimi doveri. Libero di dirigere un quotidiano ultraconservatore senza essere tacciato di poca credibilità per il proprio passato, libero di sollevare critiche morali nei confronti di chiunque, a maggior ragione se questo chiunque, a proposito dei propri debiti con la giustizia, non dà certo esempi di chiarezza e di volontà di risoluzione...

PS: tentare di screditare qualcuno rivelandone l'omosessualità: sembra di attaccare il re cercando di essere più realisti di lui...

venerdì 11 settembre 2009

Nuoto nel pomeriggio

"Nuoto nel pomeriggio" è il titolo di un blog cui collabora un collega. Blog insolito, profondo, ed insolitamente profondo (nonché profondamente insolito: il che, forse, è tra queste la qualità che preferisco). Il suo manifesto recita, testualmente: Offritegli occhi, cuore e orecchie. Siate opportuni. Di Nuoto nel pomeriggio non rimarrà nemmeno la polvere.

Sarò sincero: ciò che più mi ha colpito, nel suddetto manifesto, è il punto numero quattro: Nuoto nel pomeriggio difende le api, la solidarietà e Alvaro Recoba. Dunque difende la socialità, la solidarietà, modo particolare e schierato - scelta netta senza se e senza ma, come usa dire - di essere sociali, e l'inutilità eletta a merito, ad arte, cioé a qualcosa che tutto è, tranne che inutile. Come Alvaro Recoba, forse il miglior sinistro mai visto in campo (dimenticate il destro: meglio il mio, e giocavo in porta non perché fossi bravo con le mani), appendice quasi autonoma del calciatore meno sistematicamente calciatore che noi interisti ricordiamo (e ne abbiamo visti tanti: avete presente Jonk?). Arte pura ed inutile, ma utile proprio perché arte. Quindi... senza difficoltà offrirò a questo blog occhi, cuore ed orecchi. Con la speranza di essere opportuno, e la consapevolezza di essere, fondamentalmente, polvere in potenza.

domenica 6 settembre 2009

Fini chi? Bagnasco chi?

Chi conta davvero nella Chiesa? Che cosa dobbiamo aspettarci dallo scontro - di forma ma non di interessi - tra Chiesa Cattolica e governo?

Questo interessante articolo di Eugenio Scalfari prova a dare qualche risposta...

venerdì 4 settembre 2009

Batti, Fantozzi!

"In tutte e tre le cause sono state sollevate eccezioni di costituzionalità e quindi la decisione è stata sospesa in attesa che la Corte Costituzionale si esprimi".

[la Repubblica, 04/09/2009, Articolo sul Lodo Alfano]

giovedì 3 settembre 2009

Censura

Segnalo a tutti, non senza preoccupazione per l'Italia che verrà, questo editoriale della direttrice de l'Unità, dal significativo titolo "Se non può comprare".

Come sappiamo, colui che indegnamente ci governa sta tentando di mettere a tacere le poche voci di dissenso rimaste nella stampa italiana con una campagna di richieste di risarcimento in sede civile, risarcimento preteso come conseguenza di una linea politica non allineata e dunque non gradita, risarcimento che nulla ha a che vedere con una qualche volontà di fornire, ai cittadini ed agli elettori, informazione e verità.

Leggetelo, potrebbe essere uno degli ultimi... :-(