giovedì 30 aprile 2009

Festa di tutti, festa di qualcuno

Da qualche giorno vorrei scrivere due parole di riflessione su un fatto avvenuto nella mia città il 25 aprile, durante la tradizionale manifestazione commemorativa della Liberazione, in Piazza della Loggia.

Al momento dell'intervento del Sindaco - Sindaco da circa un anno, primo sindaco di destra da una ventina d'anni in qua, e certo primo nel dopo guerra sostenuto anche dalle forze che, prima della Liberazione, stavano "dall'altra parte" - la quasi totalità dei cittadini presenti ha iniziato a fischiare, ed ha trascorso l'intera durata dell'intervento volgendo le spalle all'oratore.

Non mi interessa esprimere un giudizio su questo comportamento: ho sentito dire che democrazia significa che tutti possono parlare, democrazia significa anche essere liberi di contestare l'altro, con un fischio o volgendogli le spalle. La cosa può essere vista in modo diverso e bene o male non è questo che del fatto mi ha colpito.

Al di là della constatazione che forse certa parte politica - anche personaggi tutto sommato piuttosto tranquilli ed anonimi come il Sindaco di Brescia, Adriano Paroli - viene percepita come estranea ai valori ed agli eventi che il 25 aprile festeggia e ricorda, c'è un fatto che mi sembra importante sottolineare, e che l'episodio che ho descritto prima evidenzia: il Sindaco in questione è stato eletto al primo turno, con una maggioranza attorno al 55% dei votanti. Di quanti erano in piazza il 25 aprile, una grandissima maggioranza l'ha contestato, nei modi che abbiamo visto. La conclusione, piuttosto ovvia, è che la maggioranza di quanti votano da una certa parte - fatemelo dire: dall'altra parte - in piazza il 25 aprile non va: perché non sente sua la ricorrenza, perché ha di meglio da fare, perché non ha senso civico e, di conseguenza, una ricorrenza del genere non le interessa.

Se i primi a farlo sono gli altri, vien da pensare che forse non sia troppo lontano dal vero chi considera il 25 aprile una festa della propria parte, quella giusta, e non una festa di tutti.

mercoledì 29 aprile 2009

E bravo Dario!

Diavolo d'un Franceschini, non faccio tempo a fare una mezza promessa di voto in caso di comparsa di un improbabile manifesto elettorale... ed ecco che me lo trovo a fianco, mentre pedalo per le vie della mia città. Ieri pomeriggio, tra le gocce di pioggia. Non mi fidavo, ho ricontrollato: i cittadini sul manifesto stanno veramente spingendo via la parola "Berlusconi".

La frase di commento era la solita, "Più forti noi, più forte tu": ed è forse per questo che non li voterò, perché non mi sentirei più forte se il PD fosse più forte. Penso da tempo che l'unica vera speranza per la democrazia in Italia consista in un risultato catastrofico per il PD, che porti - per necessità, se non per pudore - la sua dirigenza - tutta - ad andarsene, lasciando spazio, per la prima volta nella storia del nostro Paese, a qualcosa di nuovo in politica.

In ogno caso... felice di essermi ricreduto sulla capacità di Franceschini di prendere, per una volta, una posizione forte.

lunedì 27 aprile 2009

Il PD che vorrei

[caption id="attachment_1498" align="alignnone" width="500" caption="Il PD che vorrei...."]Il PD che vorrei....[/caption]

Se avessero il coraggio di esporre un manifesto del genere, giuro che li voterei subito!

sabato 25 aprile 2009

Ora e sempre

"Parecchi nel centrodestra vorrebbero la parificazione della Resistenza con la Repubblica Sociale. Ma questo sarebbe un travisamento della realtà. Il giudizio su Salò non può dimenticare che quell’avventura appoggiò la causa del nazismo. "

[Carlo Azeglio Ciampi, 22 aprile]

Basti pensare che ora loro hanno la possibilità di governare perché allora furono sconfitti, dalla Resistenza e dalla Storia.

venerdì 24 aprile 2009

Mala tempora currunt

Tanto per dare l'idea dei tempi in cui viviamo, ecco l'esempio di due tipi umani sempre più diffusi: il fascista "fiero di esserlo" ed il cortigiano lecchino, più realista del re.

giovedì 23 aprile 2009

Cento di questi anni

Tanti auguri - doverosi - a Rita Levi Montalcini, che ieri ha compiuto cento anni, ed è stata festeggiata dal Presidente della Repubblica e dai rappresentanti di altre istituzioni.

Tanti auguri, ed un grande "Grazie" per l'esempio di amore per la scienza e di dedizione al lavoro, di emancipazione e di "virtù civile", per usare le parole di Napolitano.

mercoledì 22 aprile 2009

Manifesti

Le elezioni si avvicinano (le europee: per il referendum dovremo aspettare, pagando in questo modo una nuova tassa alla Lega Nord (quella di "Roma ladrona", per dire... ma pare che lo slogan non vada più molto di moda): la chiameranno Bossi tax ?), ed inizia la fioritura di manifesti elettorali. E di conseguenti parodie.

Eccone alcune, segnalatemi da Matteo (che ringrazio):

Democristiani

Binetti

Casini

Uova di Pasqua

Ho appena avuto modo di farmi due risate grazie a due easter eggs del noto browser free (nel senso di libero, prima che nel senso di gratuito) Firefox.

Se lo utilizzate, provate ad inserire nella barra degli indirizzi "about:mozilla" o "about:robots".

Se non utilizzate browser della famiglia Mozilla, date un'occhiata qui e qui.

Se poi il passo tratto dal libro di Mozilla vi è piaciuto, leggete qui... e fatevi due risate!

CREDITS: grazie ad Alberto per la segnalazione...

lunedì 20 aprile 2009

Delinquente

Chiaro, decine di migliaia di persone sono costrette a dormire in una tendopoli dalle conseguenze - evitabili: ma il rispetto delle regole non è il punto di forza di di chi ci governa - di un terremoto, e di che cosa hanno bisogno? Di un presidente del Consiglio che racconta barzellette, tanto per cambiare sui nemici di sempre, i magistrati (quelli che la legge la rispettano e cercano di farla rispettare):

"Mio padre diceva una cosa. Se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l’anestesia"

Facile notare che, non essendo l'ometto in questione né pm né dentista, non rimangono molte altre classificazioni possibili...

venerdì 17 aprile 2009

Sensibile

[Offlaga Disco Pax, dall'album "Bachelite", 2008]

La parola "sensibile" è vaga come stelle dell'Orsa.

Francesca Mambro, protagonista dell'eversione nera degli anni '70, si è presa qualche ergastolo per omicidi organizzati, realizzati, rivendicati, confessati, ma si è proclamata innocente rispetto alla strage di Bologna.

Francesca Mambro era allora come oggi la donna di Giusva Fioravanti, un tizio colpevole di decine di delitti a sfondo labilmente politico.

Delitti diventati famosi per la ferocia e la facilità con cui vennero commessi, spesso a danno di gente che nulla aveva a che fare con le sue cause, e a volte dettati dalla follia piuttosto che da un qualche credo neofascista.

Un ragazzo la cui gioventù venne violentata da troppa televisione. Giusva era uno pronto per la Uno Bianca prima della Uno Bianca.

Qualche anno fa un giudice chiese a Francesca perchè lo scelse come compagno di vita.

A questa domanda rispose con una frase da ginnasio nichilista, lapidaria, nel senso di lapide: "Giusva era il ragazzo più sensibile che avessi mai incontrato".

Che razza di tipacci fossero gli altri ragazzi che aveva frequentato non ci è dato sapere. Di sicuro Francesca con gli uomini non è stata fortunata, e la parola "sensibile" resta dubbia e ambivalente come il coinvolgimento dei NAR per i fatti del 2 agosto 1980.

Francesca Mambro è citata nei ringraziamenti di un disco intitolato: "Abbiamo pazientato 40 anni, ora basta!" Sensibili anche loro.

Per evitare di confondere la sensibilità con l'eversione fascista e stragista, stabiliremo dei limiti. Definiamo quindi neosensibilismo il nostro modo di essere sensibili. E tutto si distacca dalle ambiguità di Francesca Mambro da cui ci dissociamo anche per l'uso sconsiderato e irresponsabile del vocabolario.

La signora Mambro e il camerata Fioravanti sono fuori di galera. Fa male ammettere che al momento vincono due a zero.

Grazie a Beppe, e ad Alberto.

giovedì 16 aprile 2009

Regime

Ai regimi, si sa, la satira e l'ironia non piacciono: si prendono molto sul serio, i regimi...

Regime è anche essere sospesi dal servizio pubblico per aver fatto satira, disegnando vignette, non su un terremoto, bensì sulle storture di un sistema che le conseguenze di quel terremoto hanno finito per amplificare.

Con tutta la solidarietà del caso a Vauro e Santoro, ecco qui le vignette incriminate...

UPDATED:

Della vicenda parla, con la consueta chiarezza ed intelligenza, Michele Serra, in questo articolo...

mercoledì 15 aprile 2009

Orate, fratres!

Ecco, uno può avere tutta la buona volontà del mondo... ma ci sono casi in cui la preghiera sembra veramente un'ottima soluzione!!! ;-)

Otto per mille

Qualcuno ha proposto di inserire la ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo tra le possibili destinazioni del cinque per mille della prossima dichiarazione dei redditi. E se venisse inclusa tra i possibili destinatari dell'otto per mille, invece, così da non pesare sui bilanci di istituzioni di volontariato e ricerca che sul cinque per mille fanno conto?

Mi sa che qualche potere forte non sarebbe d'accordo... del resto, da anni il Parlamento non ratifica un accordo che permetterebbe di devolvere l'otto per mille alle organizzazioni di Testimoni di Geova, quasi fosse interesse di qualche lobby godere della ripartizione delle quote relative alle scelte non formulate (i testimoni di Geova, in assenza di una voce "dedicata", generalmente lasciano la scelta in bianco...).

giovedì 9 aprile 2009

Torno subito

Terremoto in Abruzzo. Il Sommo Pontefice dichiara "pensiamo soprattutto ai bambini".

Possibili risposte che mi vengono in mente:

- Ok, e quale sarebbe la novità?

- Ah, allora lo ammettete!

- Vi limitaste a pensare...

D'accordo, qui è come sparare sulla Croce Rossa.

Leggo oggi che il Santo Padre si recherà, appena possibile, a trovare le popolazioni colpite. A parte le ovvie battute sul fatto che per allora, probabilmente, le scosse di assestamento saranno purtroppo esaurite, mi sento di riportare il commento, assolutamente di buon senso, di un collega: che cosa significa "appena possibile"? Che cosa dovrà fare, nell'attesa?

Mi suona un po' come tanti cartelli "torno subito", lasciati per ore sulle vetrine dei negozi...

Turista del buon gusto

Il nostro piccolo Presidente del Consiglio, che anni fa definì "turisti della democrazia" alcuni parlamentari europei, rei di non venerarlo come una divinità e di aver avuto il coraggio di porgli alcune domande imbarazzanti (come se l'imbarazzo fosse un problema di chi fa le domande, e non di chi le riceve...), non ha perso occasione per dimostrarsi, una volta di più, turista del buon gusto.

Già non era stata male, in questo senso, la barzelletta raccontata parecchio tempo fa, sul malato terminale cui venivano consigliate le sabbiature, perché non avrebbero migliorato le sue condizioni ma per lo meno lo avrebbero abituato all'idea di stare sotto terra.

Il nostro (si fa per dire!) si era poi ripetuto, definendo "villeggiatura" il confino cui il regime fascista costringeva i suoi oppositori (ben inteso, quelil che non facevano la fine di Matteotti...).

Di recente, il piccolo politico (piccolo in senso mentale e morale, prima ancora che fisico) aveva sbeffeggiato le vittime del regime dei colonnelli in Argentina, parlando di "giornate di sole" e di "andar fuori a giocare" a proposito dei voli della morte (di questo ho già scritto).

Una sequela di battute di pessimo gusto, che avrebbe fatto impallidire chiunque (ma il cerone ed il fondotinta, si sa, non impallidiscono: infatti, all'ultimo G10 il presidente ridens era più scuro che mai... al punto da sembrare più abbronzato di Obama, per citare un'altra notevole perla del suo repertorio).

L'ultima però forse le supera tutte: andando a far visita alle popolazioni colpite dal terremoto di qualche giorno fa, ha invitato gli ospiti delle tendopoli allestite dai soccorritori a prendere la cosa come un'occasione per andare in campeggio a spese dello Stato. In Italia ovviamente se n'è parlato poco - in fondo, chi controlli l'informazione è cosa nota... - ma a chi segue giornali e siti web stranieri la cosa non è sfuggita...

Provo sempre più vergogna all'idea di essere rappresentato, all'estero, da un omuncolo del genere: vecchio, volgare, maleducato, prima ancora che bugiardo, poco capace, dedito ai propri personalissimi interessi...