venerdì 17 ottobre 2008

Campione di squallore

E' notizia di questi giorni: Marcello Lippi, allenatore della nazionale di calcio, s'è tirato indietro da un'iniziativa per la lettura di alcuni passi sulla Shoah alla quale aveva dato la sua disponibilità, con una giustificazione strepitosa:

Ho letto e ho sentito che dovrei parlare di nazismo e di fascismo”, ha dichiarato Lippi lamentando il fatto che con Ovadia si era parlato solo di “razzismo”. “Sto nel calcio da quarant’anni e non mi sono mai schierato politicamente né intendo farlo ora: quando avrò smesso con questo mestiere potrà darsi che ci pensi ma finché alleno non mescolo la politica allo sport”.

Capito il discorso ? Essere contro il nazismo ed il fascismo significa schierarsi da una parte... e non semplicemente essere dalla parte dell'umanità. E' bello sapere che ogni mio giudizio negativo sul suddetto personaggio trova ulteriore conferma... un motivo in più per non tifare per la nazionale italiana...

3 commenti:

  1. Se ne parla anche qui...

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  2. Per quel che vale Lippi mi è sempre stato sulle palle e questa news non fa che acuire questo sentimento (e sono Juventino!). Ma la nazionale italiana rappresenta l'Italia e l'Italia non è Lippi. Tifare contro è una sconfitta. FORZA ITALIA!

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  3. De gustibus... io non tifo per l'Italia come non tifo per il Brescia o per la Ferrari, che pure è italiana. Non ci posso fare nulla, la simpatia e l'antipatia per me vengono prima dell'essere nato in un posto od in un altro, prima di qualunque forma di patriottismo o campanilismo. Io trovo che sia una vittoria, non una sconfitta, dal momento che è una forma di libertà... per quel poco che conta una cosa come il tifo sportivo...

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