giovedì 3 aprile 2008

Boicottaggio (nel mio piccolo)

Si parla, nelle ultime settimane, di boicottaggio nei confronti delle Olimpiadi estive di Pechino, in risposta ai recenti fatti avvenuti in Tibet così come alle violazioni dei diritti umani che avvengono in Cina. Non so se si tratti del modo giusto di affrontare la questione, è comodo boicottare una manifestazione sportiva - per la quale atleti di tutto il mondo si preparano da anni - e non prendere nemmeno in considerazione un boicottaggio commerciale (perché non conviene a nessuno, in primis a "noi").

Nel mio piccolo, da qualche tempo in qua, ho deciso però di portare avanti una mia personalissima forma di boicottaggio: non acquisterò nulla (si tratti di un francobollo o di un vestito da sposo, poco cambia) in negozi che espongano e/o distribuiscano volantini elettorali del PDL o di partiti vicini. Non è questione di stare da una parte o dall'altra: l'edicolante da cui sempre compero il giornale è notoriamente leghista, mia mamma lo tormenta ogni giorno parlandogli male di Bossi e Berluschino, e amici come prima. Si tratta invece del fatto di sostenere in modo attivo una parte piuttosto che l'altra, diffondendone i volantini: liberi di farlo, ma io sono libero di trarne le conseguenze che preferisco.

Invito tutti a fare lo stesso...

1 commento: