martedì 18 dicembre 2007

Città in crisi

S'è fatto un gran parlare, la settimana scorsa, della protesta degli autotrasportatori, che ha bloccato gli approvvigionamenti di generi alimentari, materie prime e soprattutto di carburante ed ha messo in ginocchio molte città di questa nostra società che si basa sugli spostamenti e sullo spreco di energia: non c'era energia da sprecare, non siamo abituati ad evitare gli spostamenti inutili o ad organizzare le nostre giornate prescindendo da continui spostamenti, dunque molte attività risultavano rallentate o bloccate.

In giro per la città si vedevano - era forse suggestione ? Io non penso - meno macchine del solito, più alta era la percentuale di automobili che trasportavano più di una persona: gruppi di persone che si erano messe d'accordo per recarsi al lavoro insieme, consumando meno carburante ed organizzando in ultima analisi i propri spostamenti secondo modalità più sostenibili ed oculate di quelle normali (si fa per dire).

E tutti a lamentarsi, tutti a prendersela contro gli autotrasportatori, rei di avere scriteriatamente bloccato le normali (si fa per dire) attività quotidiane. Ora: non voglio entrare nel merito del diritto o meno che qualcuno può avere di mettere in piedi una protesta del genere, né del contenuto della protesta, né tanto meno della eventuale (probabile ?) strumentalizzazione politica contro il governo di quanto è successo.
Mi preme però dire una cosa che mi sono scoperto a pensare, sfrecciando (in bicicletta, naturalmente !) per le vie di una città un po' meno congestionata ed un po' più a misura d'uomo di quella alla quale sono abituato. La verità è che tutto questo mi è piaciuto. Mi sono piaciute le code ai distributori degli automobilisti a rischio appiedamento, mi è piaciuto il parziale blocco di un sistema economico basato su criteri di mobilità e costoso spostamento che io trovo folli. Mi è piaciuto che molta gente sia stata costretta a collaborare con colleghi, parenti, conoscenti per trovare un'alternativa allo spreco quotidiano di carburante. E mi piace l'idea di una società il cui stare in piedi possa liberarsi dalla necessità di continui spostamenti: spostamenti di merci, ma anche e soprattutto spostamenti di persone. Ce n'è stato in qualche modo un piccoloa ssaggio, per quanto brevissimo, per quanto forzato.

A me è piaciuto. E a voi ?

2 commenti:

  1. Non mi è piaciuto essere prigioniero dei petrolieri e di quei selvaggi degli autotrasportatori categoria che a mio avviso dovrebbe scomparire. Mi piacerebbe poter avere mezzi pubblici efficienti che mi permettessero di muovermi con una certa efficienza (e non è una ripetizione). Non mi piace il caos. In sostanza non mi piace sapere di essere in mano a amministratori incapaci e imprenditori rapaci (padroni e padroncini), ma mi piace ancora meno che le cose vadano peggio.

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  2. Anche a me non è piaciuto essere in scacco...ma la tangenziale era stupenda... liberaaaaaaaaaaaaa!!!!!
    Quando aboliamo il trasporto merci su gomme ?????:-)

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