venerdì 15 giugno 2007

Francesca (e Paolo)

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e cio' sa 'l tuo dottore.
Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
diro' come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per piu' fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi bascio' tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno piu' non vi leggemmo avante".

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