giovedì 21 dicembre 2006

Welby

Questa mattina a radio radicale Marco Pannella ha dato la notizia della morte di Piergiorgio Welby, ammalato di distrofia muscolare che da tempo chiedeva il diritto a sospendere le cure che lo tenevano in vita. Pare che un medico abbia staccato la spina del respiratore "grazie" (si fa per dire) al quale Welby viveva.

Tutto questo scatenerà inevitabilmente discussioni e dibattiti, come del resto fece, qualche mese fa, la lettera al Capo dello Stato in cui Welby rivendicava le proprie richieste ed il proprio diritto a non essere curato, in una situazione che, lucidamente, non si sentiva in gradi di definire vita.

Personalmente credo che ogni essere umano debba poter decidere della propria vita, sia in un senso sia nell'altro, e credo che lo Stato debba metterlo nelle condizioni di dare un seguito alle proprie decisioni, quali che siano. Ne ho parlato qualche decina di minuti fa, in edicola, con il giornalaio. Credo che non ci sia nulla di più vero delle sue parole: vorrei che in quella situazione si trovassero tutti quelli che negano il diritto all'eutanasia. Tutti coloro cioè che, dall'alto di presunte regole morali e pretese divine, negano qualunque forma di pietà, oltre che di possibilità di scelta individuale a proposito di ciò che di più individuale possediamo: la nostra vita...

"Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno.
Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno.
Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell’altare vuoto. Adoratevi l’un l’altro.
"
(Stefano Benni)

2 commenti:

  1. Oggi inizia lo sciopero dei giornalisti, per cui per trovare notizie su questo argomento ci si deve orientare su portali non solo di informazioni...
    http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/welbymorto2112.html

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  2. Non so come mi sentirei nelle condizioni di Welby, ma lui si è sentito così e non vorrei mai che nessuno mi dicesse cosa devo fare della mia vita, soprattutto quando io che la sto vivendo non la considero vita.
    Il Cristo in croce l'aveva deciso, aveva obbedito ma aveva scelto che questa era la sua fine ed aveva uno specifico scopo. Sebbene la mia fede mi spinga ad imparare da questo gesto di grande generosità, non tutte le sofferenze sono così, e nessun uomo è costretto da quel crocifisso ad essere così.
    "La verità vi renderà liberi", quella verso gli altri e quella verso se stessi, siamo sinceri con i nostri limiti e con quelli degli altri.
    Addio Welby, grazie per il tuo contributo alla libertà.

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